LA MEMORIA CHE UNISCE – CONTRO OGNI FORMA DI FASCISMO

A Walter

la memoria_web[2]Dedichiamo  alla memoria di Walter Rossi, il giovane antifascista romano assassinato dai fascisti il 30 settembre di 39 anni fa l’iniziativa di questo anno che a partire dal racconto delle violenze inflitte a Franca Rame, fino alla ricostruzione del massacro del circeo avvenuto nella notte tra il 29 e 30 settembre 1975, giungerà ai nostri giorni per denunciare la piaga del femminicidio.

Ci sembra di continuare l’azione antifascista e resistente di Walter accostando e ricordando la sua morte con il racconto della resistenza al femminicidio portato avanti con grande determinazione da molte donne e associazioni, lasciate sole a fronteggiare il negazionismo e l’omertà di società e istituzioni.

Il valore della memoria

Le inchieste giornalistiche svolte tra i giovani a ridosso della ricorrenza degli eventi delittuosi che maggiormente hanno segnato la storia della repubblica, puntualmente testimoniano gli effetti devastanti della assoluta mancanza di cura riposta nella trasmissione della memoria storica del nostro paese, ma soprattutto dimostrano il successo delle politiche di disinformazione, rimozione e revisione attuate negli anni con buona pace di tutti e dai vari governi che si sono avvicendati alla guida del le istituzioni.

Sappiamo che una gran parte dei giovani non è a conoscenza delle cause, degli autori e delle conseguenze politiche e storiche delle stragi che hanno contrassegnato il nostro dopoguerra, che ha visto come unici protagonisti la destra eversiva coadiuvata dalle istituzioni deviate.

Questo dimostra come la ricerca, la difesa e la trasmissione della verità non vadano mai messe da parte se si vuole garantire alle nuove generazioni quella coscienza necessaria a rappresentare una valida opposizione alla restaurazione bipartisan, frutto dell’attuale desolante scenario politico.

Il filo che unisce

È con questa consapevolezza che l’associazione culturale “lalottacontinua”, la sezione ANPI “Università Castro Pretorio – Walter Rossi – Partigiani sempre” e l’associazione “madri per Roma città aperta”, da sempre impegnate contro il revisionismo storico, hanno ritenuto opportuno collaborare nel ricordare il 39mo anniversario dell’assassinio fascista di Walter Rossi andando oltre la rituale commemorazione. Abbiamo concordato insieme che il migliore modo di ricordarne il sacrificio fosse nel continuare il racconto di quegli eventi passati rapportandoli a quanto avviene oggi, per fornire una lettura più ampia e più attuale della nostra storia politica e sociale .

Gli eventi

Se l’opportunità nasce dalla ricorrenza del ricordo di Walter, l’attualità della piaga del femminicidio ci impone di ricordare due altri episodi di violenza fascista, questa volta indirizzati contro le donne, entrambi destinati a perdersi nell’oblio, essendo venute a mancare negli anni le vittime protagoniste.

Il 30 settembre di due ani prima dell’assassinio di Walter Rossi, un altro terribile omicidio per mano di giovani aderenti in vario modo a gruppi fascisti romani. la morte e le lesioni gravissime inferte a Maria Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, sequestrate e torturate per giorni in una villa del Circeo.

Due anni prima, il 9 marzo 1973, un altro stupro con un evidente indirizzo politico di destra, quello subito da Franca Rame, eseguito dalla manovalanza fascista, ispirato dal comando della divisione CC “Pastrengo” secondo le deposizioni raccolte dal giudice Salvini.

Le radici del femminicidio

Uno stupratore è sempre un fascista, perchè lo stupro è un atto di prevaricazione, di sovradeterminazione, è l’esercizio di potere di chi pensa di disporre dell’altrui vita. Ancora oggi questa stessa mentalità sottende alle attuali violenze quasi tutte sviluppate nell’ambiente familiare e all’attuale dilagare dei femminicidi. Lo stupro quale atto profondamente fascista (un atto egoista, di soddisfazione del proprio volere, un atto che parte dal non considerare le donne come persone ma solo come oggetti – un atto sessista che per radici culturali è simile al razzismo), a volte rivendicato in anni più recenti come atto politico da parte di partiti neofascisti e nazisti.

“ … non c’è’ dibattito sul femminicidio e non ci può essere con chi lo nega; ci sono valori come essere contro il razzismo, contro la pedofilia, contro il nazismo e il fascismo, contro il femminicidio, che in questa nazione sono fondamentali. non c’è nessuna pluralità di opinione che possa giustificare il sacrificio di tali valori … “ (Tania Passa –  http://www.globalist.it/news/articolo/39744/giulia-e-globalist-piangono-tania-passa.html )