7 Novembre 1969: esce Lotta Continua settimanale

lottaContinua_1La sigla Lotta Continua appare a partire dal 27 maggio 1969 in calce ai volantini distribuiti fuori dai cancelli della FIAT che fino ad allora uscivano con la firma “a cura di operai e studenti”.

L’evolversi delle lotte all’interno della fabbrica e la necessità di coordinare le lotte autonome dei reparti della fabbrica FIAT impose l’avvio di una riflessione che non poteva più essere affrontata nelle riunioni quotidiane; nacque per questo motivo “l’assemblea operai-studenti” che si riunì settimanalmente ogni sabato fino a diventare un primo embrione di organizzazione politica delle avanguardie.

All’interno di questo movimento si contano diverse anime, e tra queste quella più strutturata risulta essere “La Classe” che ha un proprio patrimonio teorico, un programma politico proprio ed un settimanale; alla loro visione operaista ed economicista (dalla lotta per il salario al rifiuto della produzione, salario indipendente dalla produzione, salario sociale) si contrappongono il movimento studentesco torinese ed i militanti del potere operaio pisano impegnati nell’intervento alla FIAT che parlano invece di portare fuori dalla fabbrica il conflitto .

L’accelerazione delle lotte riprese con vigore dopo le ferie porta alcuni compagni alla proposta di un giornale nazionale espressione delle avanguardie FIAT e punto di raccordo degli altri nuclei organizzati di studenti ed operai sparsi per l’Italia; questo giornale deve chiamarsi Lotta Continua. La proposta incontra ostacoli molto forti, incarnati soprattutto dai compagni di La Classe che forti del proprio progetto organizzativo con caratteri teorico e politici molto pronunciati sono contrari a confluire in una proposta più ampia e si oppongono strenuamente all’uso della testata unitaria Lotta Continua; questa conflittualità porterà alla rottura nell’assemblea operai-studenti tra La Classe ed i compagni raccolti intorno alla proposta del giornale.

Ma anche in altre situazioni locali la proposta del giornale viene vissuta con diffidenza; da una parte si teme un disegno egemonico dei toscani-torinesi, dall’altra si ritiene improponibile il riferimento al modello FIAT che è invece il fulcro su cui ruota il progetto del giornale.

Il progetto – che trova dunque forti consensi soprattutto nel Potere Operaio Toscano, nel Potere proletario di Pavia e nel Movimento Studentesco trentino – prenderà vita a Milano in una situazione di forte minorità.

Mentre le lotte contrattuali proseguono in forma generalizzata, le discussioni sul giornale proseguono per un paio di mesi senza grossi sbocchi, ma alla fine di ottobre si decide di lanciare il settimanale.

Il 7 novembre del 1969 a Milano esce il primo numero di Lotta Continua settimanale; 12 pagine a rotocalco, molte foto, fumetti di Giancarlo Buonfino; tiratuta 65.000 copie diffuse con la vendita militante; direttore responsabile è Piergiorgio Bellocchio.

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L’idea di questo giornale è quella di trovare i nessi per saldare le lotte operaie con quelle degli studenti, dei tecnici, dei proletari più in generale, in una prospettiva rivoluzionaria”

(citazioni da Storia di Lotta Continua di Luigi Bobbio).